Premessa: care amiche e amici di pedale sono lieto di potervi proporre un viaggio diviso in tre giorni 27, 28, e 29 giugno alla scoperta delle ardite strade realizzate dagli alpini nel primo conflitto mondiale, che offrono panorami spettacolari di questa zona del Veneto.
Per partecipare a questo evento speciale RIVOLGERSI AL 3286166887 LELIO LIBOTTE. Nel particolare vi propongo 3 percorsi con base presso Valli del Pasubio (provincia di Vicenza): 1° L’Anello del Pasubio, 2° Il Monte Novegno e 3° Base Tuono.
In breve, ma già conoscete la mia filosofia di escursione si tratta di percorsi IMPEGNATIVI in mtb soprattutto per il dislivello di 1100 per il primo, circa 800 per il secondo e 1350 per il terzo. I tracciati, infatti, non presentano difficoltà particolari e si svolgono su ottimo fondo, solo il secondo è più accidentato nella discesa finale. Le descrizioni complete di cui raccomando la lettura per capire bene le varie caratteristiche le lascio in calce.
Alloggio/colazione/pranzo/cena: come per altre occasioni speciali per il pernottamento, colazione e cena avete la possibilità di scegliere la struttura che più vi aggrada con l’accortezza di rimanere nella zona indicata proprio per evitare lunghi spostamenti per raggiungere i tre punti di partenza. Il mio consiglio, quindi, è quello di trovare alloggio presso le Valli del Pasubio che distano pochi km dall’appuntamento delle prime 2 escursioni e a circa 40 minuti di auto dall’ultimo (presso il paese di Arsiero).
Di seguito alcuni suggerimenti per il pernottamento:
Pranzo: vi consiglio di portarvi sempre qualcosa ma sappiate che il primo giro prevede la sosta sia al Rifugio Achille Papa con ottime prelibatezze che quella all’antica Malga Campiglia con tutti i suoi prodotti di eccellenza. Per il secondo giro “Il Monte Navegno” se possibile si usufruisce del Forte Rivòn. Per la terza escursione “Base Tuono” prevede la sosta alla Malga Zolle di Fuori gestita da ex alpini dove l'accoglienza è di casa. Non ci sono menù si mangia quello che il cuoco propone. Non ci sono prezzi, tutto è gestito con offerta libera. Altra sosta è quella presso la “Base Tuono” dove si trova il bar “Hangar lago Coe”.
Cena: presso le strutture ricettive scelte.
Per la cena del secondo giorno pensavo ad un momento conviviale insieme, a seconda del numero dei partecipanti presso un ristorante della zona o presso l’appartamento dove io e Raffaella soggiorniamo, nel caratteristico borgo di Pozza (a pochi km da valli del Pasubio).
Costo delle escursioni: per questo evento speciale è prevista come sempre la prenotazione al mio nr. 3286166887 e prevede una quota di 20 euro ad escursione.
Appuntamento: l’orario previsto è per le 9:00. Vi indicherò successivamente alla prenotazione il punto esatto di partenza della/e escursione/i.
Cosa portare nello zaino e cosa indossare: si tratta di consigli dati da me che ha avuto già occasione di compiere queste escursioni. Come sempre a livello tecnico è importante una camera d’aria di scorta con kit caccia gomme, una pompa tascabile, una bomboletta gonfia ripara, e un set di chiavi multiuso classico per bici. Naturalmente potete contare sulla mia assistenza. Tutte e tre i giri prevedono che si raggiungano tra i 1500/2000 m di altezza quindi ambiente alpino così è giusto vestirsi in corto ma occorre avere con sé mantelline antivento/pioggia. Un gilet felpato con manicotti o una giacchetta felpata può risultare utile all’inizio delle escursioni in quota e nella prima parte delle lunghe discese. I guanti estivi sono perfetti ma vale il discorso appena fatto per cui anche quelli a dita complete sono utili.
Per avere un'idea di questa meravigliosa esperienza vi consiglio la visione del video
Premessa: giro IMPEGNATIVO di tipo montano. PER PARTECIPARE RIVOLGERSI AL NR. 3286166887 LELIO LIBOTTE.
Questa splendida escursione a nord ovest della provincia di Vicenza si snoda tra Trentino-Alto Adige e Veneto dove la natura è protagonista ma legata indissolubilmente alle vicende storiche del primo conflitto mondiale. Proprio in questi luoghi si apriva la linea del fronte.
Descrizione: Si parte in salita! Da un comodo parcheggio gratuito lungo la provinciale, ed è consigliato impostare un’andatura lenta in grado di scaldare con gradualità le gambe chiamate ad uno sforzo importante dato il dislivello di circa 1100 m su appena 30 km. Il biker viene accompagnato dalle quinte di questo magnifico palcoscenico che sono le “Piccole Dolomiti” dove le vette si susseguono con pinnacoli e muri di roccia strapiombanti. Subito dopo aver percorso le prime centinaia di metri la strada compie un ampio tornante ed è proprio lì che si riesce a scorgere la meta principale del percorso rappresentato dal bel “Rifugio Achille Papa” arroccato a 1928 m sulla testata della Valle Canale del Monte Pasubio. Al solo sguardo si rimane affascinati e impressionati, con la memoria che corre indietro al 1916 dove si svolse una delle battaglie più cruenti del conflitto. Qui la forza, il genio e il sacrificio di tanti ragazzi non solo costruirono ricoveri (ristrutturati e oggi fruibili) ma realizzarono la famosa strada degli eroi che è la protagonista del nostro percorso. Ad oggi rimane la via più agevole per raggiungere quelli che erano avamposti al confine di quella che ancora non si poteva chiamare Italia. Si continua così per i primi 3 km di salita su asfalto con lo sguardo che si posa sui verdi pascoli e sui boschi di Abeti e Larici. Terminato il piccolo prologo con pendenza fino al 15% s’imbocca la spettacolare sterrata citata poc’anzi che con i suoi 16 tornanti consente di arrivare al valico detto “Porte del Pasubio”. La salita di 10 km circa (13,2 sommata a quelli iniziali) annovera tratti al 10% ma con fondo pressocché perfetto che garantisce una regolarità e buona velocità di salita. Come sempre ricordo che non si è in gara ma per godere di strapiombi, balconi naturali o ricavati dall’uomo che si susseguono salendo di quota. Lo stupore e la meraviglia toccano l’apice non appena passata la galleria dedicata al generale Achille d’Havet. Si scopre infatti la parte più aerea del tracciato che garantisco rimarrà indimenticabile. Una volta raggiunto il tanto agognato Rifugio si può godere della calda accoglienza e dalla scritta con la toccante poesia di Romana Rompato che qui riporto:
«Chi ha salito senza palpiti d'amore
questo Calvario della patria;
chi non sosta con animo purificato
su questa roccia gloriosa,
non entri in questo rifugio,
né contempli da queste libere altezze
la dolorante fecondità del piano e il mistero dei cieli.»
Le tante bontà culinarie allietano la sosta con il fascino del luogo accentuato dalle nuvole e nebbie che spesso sostano nei pressi della vetta celando e sottolineando le altezze e le profondità dei dirupi del massiccio. Si è circa a metà dell’escursione che prosegue con un altro vero colpo di scena creato dal passaggio del valico detto “Porte del Pasubio”. La vista che si apre dopo è un’altra gemma da non perdere sul versante nord est del Monte con la profonda valle che digrada rapidamente. Si passa alla cosiddetta strada degli Scarrubbi che fu costruita nel 1915 e che veniva percorsa di notte a fari spenti vista l’esposizione al fuoco nemico. Oggi si ha la fortuna di appagare lo sguardo su questi monti dove il suono del silenzio è l’unico che accompagna la discesa spettacolare, in parte nel Trentino, su buon fondo. Si segue prima la linea del crinale affilato del Monte per poi incunearsi nell'impluvio naturale delle Caneve di Campiglia con rapido susseguirsi di 12 tornanti. Inutile descrivere si deve vivere il momento per poter poi ritrovare nel fondovalle il verde acceso dei prati e lo scampanellio delle caprette dell’antica malga Campiglia. È qui che l’amore, la dedizione per queste montagne si esprime nei gesti veloci dei casari che ottengono prodotti che sono vere eccellenze del territorio. Il tutto favorisce quei momenti di convivialità che impreziosiscono il percorso e che costituiscono la vera ricchezza di questi luoghi intatti ed integri da quel turismo troppo invadente che dimora in valli non troppo distanti. Il cammino non è ancora concluso e una volta ripartiti si arriva di fronte all’accesso della cosiddetta strada delle 52 gallerie tra i sentieri più belli e suggestivi, da fare a piedi, della zona. Si tratta di una salita scavata dagli alpini quasi interamente nella montagna dando un’alternativa più sicura per raggiungere il rifugio Achille Papa. Da qui la mulattiera, ora su asfalto, scende ripida e giunge al rifugio Passo Xomo sui 1050 m autentico crocevia importante per la chiusura dell’anello. Da qui si prende la via che entrando nel bosco taglia a mezza costa il lato sud del Pasubio e con lunga diagonale arriva al punto di partenza di questa fantastica e indimenticabile escursione.
Caratteristiche tecniche: percorso impegnativo dovuto alla presenza della salita di 13 km con pendenze del 10/15%. Il giro ad anello di poco meno di 30 km ha sviluppo di circa 1100 m di dislivello. L’ottimo fondo sterrato di 20 km garantisce una buona velocità di salita e assenza di difficoltà tecniche di guida nella lunga discesa degli Scarrubbi. La quota di partenza è sui 900 m. mentre la massima di 1928 m.
Vi aspetto e Buon divertimento
Impegnativo
Premessa: giro IMPEGNATIVO di tipo montano. PER PARTECIPARE RIVOLGERSI AL NR. 3286166887 LELIO LIBOTTE.
Questa splendida escursione a nord ovest della provincia di Vicenza ha come protagonista il Novegno con i suoi ripidi versanti boscati e sulla cui sommità è presente un altopiano prativo a forma di ampia conca con le cime principali sull'anello marginale. Tra le vette principali il monte Rione con 1667 m. rappresenta l’obiettivo principe dell’escursione. La sommità è nota per essere stata un importante luogo strategico d'osservazione italiano durante la grande guerra, con una piccola fortezza “Forte Riòn” e alcune postazioni d’artiglieria che ebbero il momento di gloria nel fermare l'avanzata della Strafexpedition sulle sottostanti alture.
Descrizione: si parte dal comodo parcheggio di fronte all’Alloggio Turistico Damarco al Cerbero a circa 900 m. che offre la possibilità di un ottimo bar. La strada sale poco dopo la partenza inizialmente su asfalto per poi lasciare spazio ad un ottimo sterrato. Questo primo e più importante impegno fisico annovera ben 9 km di una salita ben pedalabile che solo in alcuni tratti risulta dura. Il cammino lungo i 10 tornanti è accompagnato dal bosco di abeti e larici che offrono un ambiente fresco e profumato dai tanti fiori. Lo spettacolo che rende unico questo giro è la sorpresa che si ha una volta usciti dalla parte boschiva. Passato un magnifico punto panoramico in coincidenza di uno degli ultimi tornanti si apre poco dopo l’altopiano prativo a dir poco spettacolare. Ci si trova proiettati in un anfiteatro naturale dove lo sguardo spazia sui mille colori dei fiori e dalle cime circostanti. Si continua con l’ultimo strappo sulla parte sinistra della conca per raggiungere il forte citato raggiungendo l’altezza massima del percorso. Il punto offre una vista unica e fa capire bene tutti gli sforzi e i sacrifici di quegli anni terribili. Ora la pace a volte troppo scontata e la cordialità di chi gestisce il ricovero sono un tesoro tutto da vivere. Dopo la meritata sosta si prosegue ripercorrendo, in discesa, parte del tragitto compiuto per poi piegare seguendo la morfologia della conca. Le gomme scorrono su di un tappeto d’erba regalando quel sorriso e la gioia di chi è consapevole di essere tra i pochi a godere di questa meraviglia. Si raggiunge un cancello che segna la fine dell’altipiano e l’inizio di una divertente discesa. Si tratta di percorrere un altro versante del massiccio ma su sterrato più ripido e stretto. Ci si trova difronte a nulla di proibitivo ma si deve fare attenzione nel modulare la frenata e assecondare le varie asperità (come sempre non siamo in gara). Si scende veloci tra tornanti e curve sinuose fino ad uscire sulla strada che dopo un camping raggiunge il punto di partenza di questo splendido anello.
Caratteristiche tecniche: percorso di tipo montano con dislivello di circa 800 m di dislivello per circa 30 km. La discesa di circa 7 km può presentare tratti impegnativi.
Vi aspetto e Buon divertimento
Impegnativo
Premessa: percorso IMPEGNATIVO di tipo montano. PER PARTECIPARE RIVOLGERSI AL NR. 3286166887 LELIO LIBOTTE.
A differenza delle due escursioni proposte nella zona, questa si sviluppa come vera e propria scalata in andata e ritorno con arrivo alla famigerata ex base N.A.T.O. Questa caratteristica garantisce a tutti di potersi cimentare, divertendosi e godendo di una natura travolgente, in quella che è la più dura delle tre escursioni di “Obiettivo Pasubio”. Si dà così la possibilità di decidere il punto in cui fermarsi senza timore di non trovare la strada del ritorno. Il dislivello importante unito al chilometraggio in salita può infatti rappresentare un ostacolo difficile da superare nella sua interezza.
Si parte dal comodo parcheggio del Ristorante Albergo Irma Di Martini Paolo Francesco & C. Snc, sui 400 m a pochi chilometri da Arsiero. Questa escursione può definirsi divisa in due parti, la prima con meta alla Malga Zolle di Fuori a 1154 e la seconda con meta alla Base Tuono a 1553 m. Si procede in direzione nord arrampicando il Monte Torero su mulattiera asfaltata seguendo il fitto bosco. Questa prima parte fa capire il carattere del percorso dove la salita pedalabile alterna pendenze più dure. Da sottolineare il fatto che seppure ci troviamo su monti ricchi di sorgenti i vari abbeveratoi danno acqua non potabile, quindi, è Importante tenere conto che si può rabboccare le borracce alla Malga Zolle di Fuori dopo 10 km di salita e 750 m di dislivello! Il percorso continua toccando piccole frazioni di borghi fermi nel tempo dove si deve la loro presenza all’impegno di pochi nella realizzazione di ottimi restauri conservativi. A tal proposito devo ricordare l’accoglienza calorosa dei proprietari di uno dei casali con l’autenticità propria della gente di montagna che conosce bene la fatica e l’impegno di chi percorre queste strade a piedi o in bici. Continuando il racconto si sottolinea il fatto che a circa 6 km si lascia l’asfalto, prima a tratti per poi perderlo definitivamente. Il tutto coincide con il contorcersi della strada che è costretta a seguire la morfologia del Monte dando vita in pochi chilometri a 7 tornanti ravvicinati. Ci si rende conto dell’ottimo sterrato e che si è saliti molto e così in un momento si lascia il fresco e la luce soffusa del bosco per essere proiettati nel verde degli alti pascoli dove si è accolti dalla malga citata. L’atmosfera unica del luogo è garantita dalla passione degli ex alpini gestori di questa autentica perla che offrono il ristoro per chi ha bisogno di una sosta prima di ripartire per la meta finale o il traguardo con la vista sul meraviglioso Monte Tormeno dalle tipiche cenge affilate. Ricordo e sottolineo che tutto quello che viene proposto non è prezzato e che ci si affida ad offerta spontanea di chi ne usufruisce. Con i cori degli alpini ancora nelle orecchie si continua terminando velocemente questa parentesi prativa per rituffarsi nel bosco. Fondamentalmente, come già accennato, si riparte per fare un secondo percorso di ulteriori 600 m di dislivello in circa 11 km e se inizialmente sembra una mera prosecuzione del primo è qui che invece dopo pochi chilometri si apre il sipario regalando lo spettacolo di panorami mozzafiato. Basta un cambio di direzione, una svolta dal percorso principale e aver superato un dosso si entra ancora una volta in quella macchina del tempo che porta e far intuire la bravura di chi con sacrifici per noi incomprensibili ha avuto la forza di strappare alla montagna la strada e la galleria strapiombanti che portano verso Folgaria in Trentino. Inutile descrivere questo tratto bisogna viverlo per goderne appieno la bellezza. Così come si è palesato, dopo una sbarra, l’escursione rientra in canoni montani consueti con l’ultima frazione di salita in zona di alto pascolo tra le Malghe custodi dell’arte sopraffina di prodotti caseari unici. Grazie a pendenze ora minori i chilometri scorrono veloci e in breve si passa il confine regionale che un tempo segnava quello tra regno d’Italia e quello dell’impero asburgico. È il preludio del tanto agognato arrivo alla meta finale della mitica Base Tuono. Anche questo luogo, ora splendida conca valliva, tra il verde acceso dei prati alpini e i colori dei mille fiori fa riflettere riportando la mente a quel triste e sinistro periodo della guerra fredda che purtroppo in questi ultimi tempi sembra inesorabilmente riproporsi. Base Tuono, ora museo con possibilità di visita, è stata una base missilistica dell'Aeronautica Militare Italiana e della NATO attiva tra il 1966 e il 1977. Questa si trova nel comune di Folgaria in Trentino-Alto Adige a 1543 metri sul livello del mare nei pressi di passo Coe e faceva parte della sezione di lancio più alta delle 12 che ne costituivano il complesso della struttura difensiva. Il bar “Hangar Lago Coe” offre la possibilità di rifocillarsi con calma godendo di un contesto incantevole. Dopo la giusta pausa si affronta a ritroso il percorso fatto in una discesa infinita molto divertente grazie al fondo perfetto. Il tutto garantisce la possibilità di ammirare viste sfuggite durante la salita o comunque punti di vista differenti. In breve, va detto che nel ritorno si dovrà affrontare qualche salita che contribuisce a completare il dislivello complessivo. La strada fila via veloce e si rimane stupiti dalle pendenze affrontate stampando in viso quel sorriso che so per certo rimarrà a lungo a testimonianza di aver compiuto qualcosa di speciale difficile da dimenticare. L’ultima chicca sarà, per chi lo voglia, il tuffo finale rigenerante nelle fredde acque del fiume Astico a breve distanza dall’arrivo.
Caratteristiche tecniche: percorso impegnativo di tipo montano, lunghezza di circa 42 km per un dislivello che si attesta sui 1350 m. Percorso su mulattiera senza traffico stretta ma asfaltata per un primo tratto che lascia il posto ad uno sterrato ottimo privo di difficoltà di guida.
Vi aspetto e Buon divertimento
Impegnativo
2016 Lelio Mario Libotte
LBTLMR68L30H501M